Laura Cattafi


Nata a Messina l’11 Agosto 1996, la ricerca di Laura Cattafi si serve di suggestioni naturalistiche per travasare le proprie inquietudini, stati d’animo, ricordi 
direttamente sulla tela.  Cerca di trasferire nel modo più immediato possibile la propria visione del mondo, le proprie energie interiori sul supporto dell’opera, 
qualsiasi esso sia.
E’ una pittura viscerale, impulsiva, sincera che fa leva sull’emotività. Materia, segno e colore sono i protagonisti di questa ricerca pittorica: segni a volte istintivi, a volte pensati che si posano su una superficie scabra, rugosa e vanno a creare insieme al colore quell’atmosfera suggestiva ma concreta. Opere individuali e universali al tempo stesso: non è importante, per il fruitore, cosa l’artista abbia voluto rappresentare, ma quali sensazioni, in base alle proprie esperienze personali, riesce a percepire. Si innesca quindi un processo del tutto soggettivo che permette all’osservatore di associare forme, segni e colori presenti nel quadro ad immagini della propria mente. Riferimenti continui per la mia opera sono le ceramiche di Lucio Fontana, le terre di Nanni Valentini, l'opera di Mimmo Paladino e Luigi Ontani.

Mostre collettive
2018

- Le sedie vuote, Fondazione Museo della Shoah, Roma
- SaveBiennale, Museo d’arte Moderna Vittoria Colonna, Pescara
- L’arte mette a nudo, Atelier Montez, Roma

2017

I l mio colore preferito non è il rosso, Accademia Belle Arti di Roma, Roma
- 2° Mostra collettiva "PENTAGONI" - Vertecchi - Roma
- Mostra collettiva, il Circolo degli illuminati, Roma
- Appia Day, l’Ex Cartiera Latina, Roma
Open House e Open day, Accademia Belle Arti di Roma, Roma

Opera selezionata per il concorso 9" Rosso

Punti di vista
2018
Tecnica mista su carta
9x9”

 

Testo a supporto

Punti di vista 
L’opera “Punti di vista” narra tre diverse tappe della vita: il dolore, l’accettazione del dolore e 
la rinascita.
Nella prima fase tutto risulta confuso, la vista è annebbiata, il mondo appare nemico, 
pericoloso e senza senso.
Nella seconda fase in cui si accetta il dolore, vi è un ritorno alla realtà, tutto si rivela più chiaro e si acquisisce consapevolezza della situazione in cui ci si trova.
Infine la rinascita, un nuovo inizio: la forza di reagire, di guardarsi attorno e capire che tutto può essere riscritto passo dopo passo.