Giuseppe Mongiello

la tiratura del solco dritto

Giuseppe Mongiello

Volturno il vento che mutò le spade in vomeri

Giuseppe Mongiello

Dittico

Giuseppe Mongiello - installazione due elementi

Per maggiori informazioni contattare il 3273371588

BIOGRAFIA

Giuseppe Mongiello, nato a Vallo della Lucania (SA) il 27/12/1981,  autodidatta, e’ introdotto all’arte da Raffaele Rizzo, esponente del Realismo Ordinario a Dusseldorf. A Milano, presso Le Trottoir segue le Lezioni di Indisciplina con Michelangelo Jr. e K. moderati  da Philippe Daverio. Nel 2004 fonda “Voce dirimPetto”, spazio per performer alla Stecca degli Artigiani e collabora con i laureandi all’Accademia di Brera, foto  d’archivio M° Mario De Biasi. Frequenta le tavole rotonde del M° Luciano Fabro  a la Casa degli Artisti. In Sardegna per le edizioni dei FestivalNatura curati da Maria Pasqui, si concentra nella realizzazione di installazioni site-specific mix media. Dopo il 1° premio a BaschiArte nel 2006 collabora con lei alle scenografie proiettate,  nei concerti multimediali del gruppo IlCompleannoDiMary (Di Martino, Bianchi; Radiofandango produzioni) a Milano, nel suo hinterland e a Bankok.  Come Produttori di Contenuti per il sito di AurovilleRadio, curano gli eventi artistici ad Auroville, in India. Nel 2012 comincia un lavoro di  formazione  presso il Museo del Bisso del M°di tessitura Chiara Vigo a Sant’Antioco (CI).

 

CONCEPT

Il percorso di ricerca di Giuseppe Mongiello, in arte Sale, si sviluppa nelle pieghe dell’arte vernacolare, create dalle credenze popolari, dall’uso reiterato nei secoli, dei Simboli della Scienze Sacre. Attratto dai sistemi di trasmissione dell’oralità, tenta di rivitalizzarne alcuni tratti, per  consolidare il rapporto fra i Sensi dell’artista con la Traccia, il Segno e la Meteorologia. Testo/Tessuto, Ispirazione/Vento,  Suono/Materia sono, nel suo lavoro nomadico, i principali binomi approfonditi.

 

2018 – MOSTRE COLLETTIVE

 

- SENZA TITOLO (A FORZA DI ESSERCI VENTO) - (installazione site specific, mix media)

  IN PROGRESS

- TESSO UNA TELA PER INFITTIRE QUELLA DELLA MENTE - Large Glass Gallery - Londra

- LA PIERRE DE NEITH - (bozzetto di progetto) - finalista ART RESIDENCE GENEVE a cura di NO NAME COLLECTIVE - Londra

- LE CALENDE DEI 12 VENTI – HUMAN RIGHTS#? EDU a cura di Roberto Ronca e  AIAPI / UNESCO Fondazione Opera Campana dei Caduti, Rovereto (TN)

- LA MANO PARLA, LA VOCE SEGNA (PER SCIOGLIERE LO SPAVENTO) – FRAGMENTA CURAE a cura di Prof. Alessandro Franceschini, Casa di Cura Di Lorenzo, Avezzano (AQ)

-VENTO TESSUTO: SUONO E COLORE IN ACQUE DI LUNA - ( installazione di 64 mini tessili; cm 130x85) - Biennale TRAME D’AUTORE open 2.0

– il filo dell’arte contemporanea a cura di TRAMANDA 2018 Imbiancheria del Vajro, Chieri (TO)

- RELIQUIARIO #1 ( CHI VISSE SOLO DI COSA GLI PORTAVA IL VENTO)

- Arte: Cibo dell’Anima - Rospigliosi Art Prize a cura di Ass. AVUGI e Galleria Vittoria - Palazzo Rospigliosi, Zagarolo, Roma

- BREVI (terzo quaderno) - raccolta di poesie a cura di Antonia Guglielmo, spazio Circuiti Dinamici, Milano

-VOLTURNO: IL VENTO CHE MUTÒ LE SPADE IN VOMERI -  (maufatto tessile e argille; cm 95x90) - premio BIO.FOR.POLIS a cura di Alessandro Ciambrone, Museo MIACE, Castelvolturno (CE)

- MAPPE VERTICALI E CARTE DEI VENTI - (libro d’artista; ritagli di carta-stampa e cartone; cm. 80X80) - CARTA AD ARTEa cura di LeArtiPossibili - Spazio ADA-Stecca 3.0, Milano

- QUANDO I VENTI ERANO LE ORE #3 - (foto-sequenza; cm.20x30) - finalista La Natura incontra l’Arte a cura di Gruppo Althedame - Aula Magna ex-Collegio Vescovile, Este (PD)

- LA PORTA DEI VENTI SUL TABOR - (foto-sequenza, manufatto tessile, acciaio chirurgico,

sonaglio; cm. 47X43) - EPIFANIA DELL’OLTRE - VERNICE ART PRIZE 2018

a cura di Massimo Casagrande, Bunker C4, Caldogno (VI)

Opera selezionata per il concorso 9

RAKTA: LA BORSA DEL TINTORE

2018

tela manufatta e mix media;

agave, cotone, lana, lino, seta: filati e ritorti con fuso a pendolo, tinti con radici di robbia; 
osso, ferro, posidonia; 

cm.12x12 (chiuso), cm. 12x40 (aperto); 


Testo a supporto dell'opera

RAKTA: LA BORSA DEL TINTORE

Il termine sanscrito Rakta, provenendo dalle radici indoeuropee Ur e Ru, spiega nei suoi diversi significati, “colorato”, “tinto”, “rosso”, come la genesi semantica dell’azione del tingere, volontaria o involontaria, attraverso un percorso che passa per il sangue e le argille, sia stata associata, da subito, al colore rosso.
La borsa del tintore è composta dalle varie tonalità di rosso, estratto dalle radici di robbia, su diverse fibre naturali e osso animale (la robbia tinge di rosso le ossa dei ruminanti che se ne cibano).
Nelle culture dove i termini tingere e rosso sono sinonimi, la figura del sacerdote, esperto nel trattare il colore, in primis il rosso, colore-intermediario con l’aldilà, è associata a quella tintore.